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La sensibilità del Nostro Maestro

Leggete le parole di seguito riportate. Dalla prima all’ultima. Sono la premessa, scritta dal nostro maestro Carlo Bardi, al libro da lui stesso scritto, in ricordo della banda paesana di San Piero. A mio avviso spiegano al meglio la gioia che la musica trasmette, quanto sia bello adoperarsi per questa, e  la voglia di stare insieme, l’impegno, la costanza, la soddisfazione!  Spero diano a voi la stessa energia che hanno trasmesso a me! Buona lettura!

“L’idea di scrivere la storia della banda di San Piero in Bagno mi balenò improvvisa quando orì mio padre. Dopo il giorno tristissimo della sua sepoltura,avvenuta sotto la furia di un grosso temporale e senza i suoni della banda che aveva sempre amato con grande passione, poco alla volta mi tornarono in mente i più bei momenti passati con lui da bambino, molti legati alla musica. Ripensai a certe sere d’inverno quando, a piedi, mi portava con sè e con l’organista Orlando Corzani a Crocesanta o al Fossatone a suonare per le prove del coro, e si tornava a notte fonda, spesso sotto la neve. Quel coro era formato da persone semplici, soprattutto agricoltori, uomini e donne che, sotto la sua guida paziente, s’impegnavano seriamente per imparare inni e messe cantate ad una o due voci, la sera tardi dopo una giornata di lavoro. Le storie che mi raccontava tornando a casa,a volte curiose e divertenti, a volte paurose o tristi, tramandate da chissà quanto tempo, mi facevano fantasticare. Ascoltavo affascinato quando, nel silenzio della notte, mi parlava dei tempi passati,delle persone e delle cose che non c’erano più. Con lui ero felice di trovarmi sempre in mezzo a tante persone anche quando si provava con il coro della parrocchia a San Piero, e di suonare nelle occasioni più importanti dell’anno: Natale, San Silvestro, Venerdì Santo, Pasqua, Ferragosto ed alle due feste tradizionali di Corzano. A fine esecuzione, spesso, venivano serviti bei pranzi che a casa raramente potevamo permetterci. Con mio padre scoprivo,giovanissimo, i capolavori della musica sacra, gli inni ed i canti più belli ed autori come Palestrina, Perosi, Franck.  Nessuno può immaginare come mi divertivo se il babbo mi permetteva di rimanere alzato fino a tarda notte quando in cucina provava con l’orchestra, o quando, contro il parere di mia madre, mi portava al Teatro Garibaldi ai veglioni dove suonava fino alle due o più di notte, mentre i bambini della mia età erano già a letto da molte ore.  Che momenti magici erano quelli! (…)  Ricordo le arrabbiature che si prendeva quando non volevo andare a lezione di musica perchè non avevo studiato, o quando, più grandicello, cercavo ogni scusa per andare a ballare invece che a suonare:’ A ballare ci puoi andare un’altra volta.’-diceva-‘ Le serate da ballo sono tutte uguali.’ Mio padre aveva un carattere aperto e gioioso,ma si arrabbiava se gli toccavi la musica. Mi tornò alla mente la sua grande commozione quando in banda suonai il primo ‘assolo’ della mia vita nella sinfonia L’Italiana in Algeri di Rossini: ero un bambino. Mi confessò che nel momento in cui attaccai le prime note gli tremavano le gambe. (…) E come non ricordare la sua testardaggine nel voler continuare a lottare perchè nel 1966 la banda non chiudesse, il suo affanno, la sua ricerca di possibili soluzioni per rimettere in piedi un’istituzione che aveva il destino ormai segnato e che allora solo per lui e pochi altri sembrava importante.  Nella sua vita le cose a cui teneva di più erano state la famiglia e la musica: le considerava sacre e , per queste, avrebbe affrontato qualsiasi sacrificio e rinunciato a tutto. Per la musica non diceva mai ‘no’ a nessuno, anche se c’era da suonare all’improvvso, anche se era stanco morto. (…)  Morì con il dispiacere di non aver visto rinascere quella banda cui era stato legato per tutta la vita. A lui ed a mia madre,che fu sempre paziente e non fu mai ‘gelosa’ della musica,dedico queste pagine.”

Carlo Bardi, La «Società Filarmonica del Progresso» di San Piero in Bagno (1787-1966). Storia e ricordi, Bagno di Romagna – San Piero in Bagno, Centro di Studi Storici, 2002.


Giulia

8 comments to La sensibilità del Nostro Maestro

  • Grazie Giulia per questo bel post che ci permette di sottolineare la caratura del nostro Maestro e la poesia e la bellezza della vita in banda.
    Peccato perchè sembra che quei bei tempi andati non possano più esserci ma sta a noi ed al nostro entusiamo far si che fra 100 anni si possa ricordare la nostra attuale banda con parole e ricordi belli quanto quelli evocati da Carlo.
    Brava Giulia.

  • MAURO

    sono perfettamente d’accordo con quanto scritto da Andrea, sta a noi fare in modo che ci siano i “bei tempi” da ricordare, l’ho detto tante volte a tutti i ragazzi della Provina nel corso degli anni – e spesso anche a quelli più anzianotti – la Banda non è mia o di qualcuno in particolare, è di tutti, ognuno vale 1 e se fa il suo con entusiasmo i risultati saranno grandi e non dovremo aspettare 100 anni, ma tutti i momenti saranno buoni da vivere, sia quelli passati che quelli presenti.
    Per quanto riguarda la figura di Carlo io non so più cosa ripetere,il lunedi alla prova rimango con lui fino alle 00.30/45 e parliamo di aneddoti e di situazione vissute con il minimo comun denominatore della musica.
    L’ho già detto ad altri, io non vedo l’ora di arrivare al lunedi, sia per la prova sia per il dopo.

  • Ci credo Maurino!!! Mangi e bevi a iosa!!! Lunedì non potrò esserci, ma il lunedì dopo vedo di fare un bel po’ di bruschette o di lasagne!
    il ringraziamento va a voi ed a tutti coloro che ‘lavorano’ per la banda!
    A presto!

  • MAURO

    Giulia bisogna che tu rimetta quello che vuoi fare per il lunedi seguente, per il 2 mi prenoto io, visto che è il mio compleanno, ok?
    p.s. per il dopo prova intendevo “la pappatoia” ma intendevo dire anche il fatto di stare a “chiacchera” con Carlo quella ora e mezzo, mi riconcilia con i miei prinicipi e mi rilassa parlare di musica per poter cercare di migliorare divertendosi.

  • lo so mauro! ok,allora rimando! mi raccomando,devi tenermi il passo altrimenti poi la gente si lamenta! DOPO PROVA ABBONDANTE E BUONO! bacio!!!

  • MAURO

    vai tranquilla, non mancherò!!

  • ALESSIA

    Le parole del maestro fanno venire la pelle d’oca e mi fanno essere ancora una volta orgogliosa di far parte di questo gruppo. Lo so che come dice il mio capobanda, nessuno mi ha ordinato di stare quassu’ (eccetto forse l’ambizione e la voglia di realizzare qualche sogno) ma ogni giorno sento la mancanza di due cose: la famiglia e la banda. Queste sono le unice 2 cose che riescono a farmi emozionare e a volte è piu’ facile non farsi sentire o sembrare di essersi dimenticati che farsi prendere dalla nostalgia perchè sai che è lunedi’ e nn potrai andare alla prova a condividere picoli fatti di vita quotidiana e musicali che rendono speciale la vita.
    Grazie Giulia per aver pubblicato lo scritto dl maestro! ma sopratutto alla fine credo che abbiamo trovato la persona che faceva per noi, Grande Carlo!!!

  • MAURO

    Ciao Ale, ti volevo dire che ho sempre pensato quanto tu scrivi riguardo al non farsi sentire di cui parli nel tuo post; non volevo dirtelo ma visto che lo dici da sola te lo faccio notare. Solo per dirti che cmq tutti noi faremmo caso, cmq sia, di sentirti più spesso! e se ti commuovi, è meglio, dammi retta! in un mondo dove tutto è “fast” pigliamoci qualche soddisfazione dai! fatti sentire, magari il lunedi sera, e si ti va raccontiamoci i piccoli fatti di vita quotidiana di cui parli, ok? se poi ci viene il magone…meglio!!
    Per quanto riguarda Carlo hai perfettamente ragione, mi mordo le mani per te, a pensare che non ci sei in questi bei momenti che stiamo passando ( ieri sera son stato a chiacchera con lui – dopo la prova – fino alle 1.30!! ), ti divertiresti un sacco!!
    Speriamo di vederci presto, magari a suonare! Ciao ciao.

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